Al mio allievo  Luigi  DAL MASO
     

         
     In ricordo di Luigi         ( di  Paolo FREDIANI )

    Luigi, ti abbiamo conosciuto nell’agosto 1967, eri appena arrivato alla 1^ Compagnia, e ci colpisti perché ti vedevamo tanto giovane, la barba appena si notava sulle tue guance sempre rosse. Il tuo carattere esuberante ti pose subito in competizione con tutto il 4° corso e successivamente con tutta la Compagnia. Pretendesti molto dal tuo giovane fisico per ottenere i migliori risultati, e li ottenesti, specialmente nell’alpinismo e nello sci, diventando un ottimo istruttore. Da giovane Sergente Maggiore eri già un mito tra i giovani colleghi. Poi ci lasciasti improvvisamente, forse il nostro Reparto, nonostante i molteplici impegni addestrativi in ogni parte d’Italia, ti stava un po’ stretto. Volasti sui mari freddi dell’Europa del Nord per immergerti in piccole campane a grandi profondità alle quali noi incursori non immaginavamo mai di poter arrivare. Poi tornasti a Livorno e noi ti fummo nuovamente vicino, ti ricordavamo ancora con affetto, non ci sentivamo traditi perché ci avevi abbandonati, ti conoscevamo, ti misuravi sempre con le grandi imprese. Sei riuscito a diventare un Campione d’Italia, in uno sport esaltante ma pericoloso, sicuramente anche il paracadutismo ti ha indicato il limite massimo raggiungibile. Adesso, un banale incidente, un’esosa fatalità ti ha voluto sottrarre ai tuoi cari e a tutti noi. Affranti da un forte e indescrivibile dolore, i tuoi familiari ricorderanno il tuo amore e le tue imprese improponibili in questi tempi con valori diversi, noi testimonieremo sempre di che tempra era fatto l’incursore Luigi.
     

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